Angelo II Della Posta
Nel 1357 papa Innocenzo VI, dalla sede di Avignone, elesse vescovo un postese: Angelo de Posta de Sora, come egli stesso amava denominarsi. Chi era costui e quale la sua famiglia?
Abbiamo ripreso le notizie dal libro Ciociaria sconosciuta di Arduino Carbone, a sua volta fornite da Maria Riccardo Posta. Il padre di Angelo fu Giacomo, signore della Posta, di monte Murolo, di Castel Tufillo e di Luperano. La madre fu una Cantelmo figlia del milite Pietro Barulo. Ebbe una sorella, Antonia della Posta che andò sposa a Tommaso Sanfelice e un fratello, Cristoforo che ereditò i feudi della famiglia lasciandoli, a sua volta, ai tre figli: Angela, che sposò Nicola de Ceraso nobile di Palazzolo; Antonio, Canonico Maggiore della chiesa di San Germano in Cassino; Agapito, continuatore della stirpe. Non va dimenticato che uno zio di Angelo, Tommaso della Posta,
sposò Vincenza Frignano sorella di Bartolomeo che, da arcivescovo di Bari, l’8 aprile 1378 fu elevato al soglio pontificio con il nome di Urbano VI.
Il cognome della Posta continuò a fiorire nella sede originaria, estese le sue proprietà in Campania, in Abruzzo, in Molise e nella Campagna Romana. La casata fu investita di ben 45 baronie e verso il Cinquecento si divise in due rami principali: quello di Napoli e quello di Patrica.
Solo la morte, avvenuta il 15 aprile 1362, interruppe l’opera ricostruttrice di Angelo. Per cinque anni, divenuto abate di Monte Cassino, si dedicò con passione e, anche, con il denaro dei suoi più stretti parenti, a riportare al suo antico splendore l’abbazia, tanto da meritare l’appellativo di “reformator ac raparator monasterii Casiniensis”.