30 Mag2012
RISERVA NATURALE REGIONALE
LAGO DI POSTA FIBRENO
La Riserva Naturale lago di Posta Fibreno è stata istituita dalla Regione Lazio con propria legge, la n. 10 del 29 gennaio 1983 e viene gestita dal Comune di Posta Fibreno. La Riserva Naturale lago di
Posta Fibreno è stata creata per essere destinata “alla conservazione, valorizzazione e razionale utilizzazione dell’ambiente naturale, allo sviluppo economico delle comunità locali interessate ed alla corretta fruizione da parte di tutta la popolazione” e rientra nel Sistema dei Parchi e delle Riserve Naturali della Regione Lazio. L’area protetta, estesa per circa 400 ettari, rappresenta quasi la metà del territorio comunale. Il cardine intorno al quale si articola l’intera riserva è il lago, detto anche della Posta o Fibreno. Ad esclusione di un piccolo ruscello denominato Fosso Cerreto, che se vogliamo può essere definito come un immissario, il lago trae origine da un sistema di risorgive carsiche alimentate dal bacino imbrifero dell’alta Valle del Sangro.
Il bacino del lago, che ha una lunghezza di circa 1900 m ed una larghezza massima di circa 320 m, presenta una forma stretta ed allungata. La profondità media è di circa 2,70 m, la profondità massima è di circa 16 m in località Codigliane.
Grazie al continuo ricambio dovuto alla considerevole portata delle sorgenti (6-9 metri cubi di acqua al secondo), le acque del lago hanno una temperatura pressoché costante nell’arco dell’anno (10°/11°C); incontaminate, cristalline e gelide rappresentano l’habitat ideale per i salmonidi, importanti specie ittiche che vivono in acque fredde e ben ossigenate. E proprio grazie a queste caratteristiche che rappresentano l’habitat ideale per alcune importanti specie ittiche quali i Salmonidi, che vivono in acque ricche di ossigeno.
La trota macrostigma
Si tratta di un pesce di taglia media, che normalmente raggiunge una lunghezza di 40-50 cm ed il peso di 1,5 kg. Si nutre, soprattutto, di larve e adulti di insetti sia acquatici che terrestri, in minor misura di crostacei e molluschi. E’ riconoscibile per la presenza di: 9-13 grandi macchie ovali grigiastre (macchie parr) sui fianchi; una punteggiatura nera sulla livrea; una grossa macchia nera vicino all’occhio (macchia opercolare).L’habitat del lago della Posta fa sì che questo pesce, detto anche trota sarda, presenti delle caratteristiche che lo differenziano dai suoi simili che si trovano nelle altre regioni del Mediterraneo. Si è riscontrato, infatti, che la trota macrostigma del Fibreno può raggiungere una lunghezza di 65-75 cm ed il peso di 3-4 kg.In Italia questa specie è presente nei corsi d’acqua della Sardegna centro-orientale, in quelli della Sicilia sud-orientale e, per quanto riguarda il Lazio, nel fiume Ninfa (LT) e nel Lago di Posta Fibreno.
Vista la rarità di questo pesce, la trota macrostigma è stata inserita nel Libro Rosso del WWF tra le specie in grave rischio di estinzione e nella Direttiva Habitat 92/43 CEE come “specie di prioritario interesse comunitario la cui conservazione richiede la designazione di speciali zone di protezione.”
Il carpione del Fibreno
Altra specie di salmonide presente nel lago di Posta Fibreno, addirittura endemica, è il carpione del Fibreno (Salmo fibreni).Questo pesce occupa le parti più profonde del bacino e quelle prossime alle sorgenti, preferendo le aree povere di luce.Il Carpione presenta normalmente una lunghezza di 17-18 cm e un peso di 60-70 g. E’ caratterizzato dalla presenza di 7-9 grandi macchie grigiastre e di 10-20 piccole macchie in parte nere ed in parte di colore arancio-violaceo.Ciò che lo differenzia dalla trota macrostigma sono anche: la forma più tozza, grandi occhi, la testa più grande e tondeggiante con bocca più piccola.Il carpione si riproduce da ottobre ad aprile e, poiché la popolazione di questa specie è costituita da un basso numero di individui, dal 1995 ne è stata vietata la pesca.
Anche il carpione del Fibreno è inserito, dal 1998, nel Libro Rosso degli Animali d’Italia pubblicato dal WWF, che lo classifica come “specie in pericolo in modo critico, con livello di estinzione allo stato selvatico estremamente elevato nell’immediato futuro”. Assieme a queste due specie indigene sono presenti altre specie ittiche quali lo spinarello (Gasterosteus aculeatus), il vairone (Leuciscus souffia), l’alborella (Alburnus alburnus), la trota fario (Salmo trutta fario), la tinca (Tinca tinca), la carpa (Cyprinus carpio), il barbo (Barbus barbus plebejus), l’anguilla (Anguilla anguilla), e nel torrente Carpello vive ancora la lampreda di ruscello (Lampreta planeri). Fin dalle sue origini il lago Fibreno ha rappresentato per gli abitanti del luogo una fonte di ricchezza, grazie alla presenza delle specie ittiche che hanno da sempre rappresentato una forma di vita. La pesca nelle acque del lago e del fiume Fibreno è riservata agli abitanti di Posta Fibreno ai quali viene riconosciuto il diritto di uso civico di pesca da tempo immemorabile
L’ampia zona umida rappresentata dal bacino del Fibreno e dal canneto fa sì che ivi dimorino oltre cento specie di volatili.
Tra questi si segnalano il martin pescatore (Alcedo atthis), il tarabusino (Ixobrychus minutus), il cormorano (Phalacrocorax carbo), specie inserite tra quelle di interesse comunitario, e i vari e numerosi rapaci, quali il falco di palude (Circus aeruginosus), la poiana (Buteo buteo), il gheppio (Falco tinnunculus), il nibbio bruno (Milvus migrans), lo sparviere (Accipiter nisus), l’assiolo (Otus scops), la civetta (Athene noctua) e il barbagianni (Tyto alba).
Gli uccelli acquatici più facilmente osservabili sono:
Il germano reale (Anas platyrhynchos), una grossa anatra selvatica che può raggiungere i 1400 g di peso. Il maschio si differenzia nettamente dalla femmina per dimensione e colore del piumaggio. Infatti, il maschio è più grosso e, a differenza della femmina che è di colore bruno chiaro striato di scuro, ha testa e collo di colore verde con riflessi metallici, petto marrone, corpo grigio, groppone nero e un sottile collare bianco alla base del collo. Solo nel periodo della muta, che avviene a inizio estate, il maschio acquista la stessa colorazione della femmina. Entrambi i sessi hanno zampe dal colore arancione. Come tutte le «anatre di superficie», il germano reale si nutre soprattutto sguazzando, con testa e petto immersi nell’acqua alla ricerca di piante acquatiche, vermi e larve.
La gallinella d’acqua ( Gallinula chloropus ), uccello di medie dimensioni, ha una lunghezza di circa 33 cm, con piumaggio di colore bruno olivastro, il becco rosso con la punta giallastra, zampe verdi con dita lunghissime. Si stabilisce preferibilmente presso le rive ricoperte di canne e fitti cespugli dove poter nidificare. Le sue uova sono biancastre con sfumature di grigio, giallo e verde, cosparse di punti scuri. È possibile vederla scomparire sott’acqua dove procede rapidamente, per poi riemergere più lontano, all’inseguimento degli insetti acquatici che, insieme a semi e piante acquatiche, costituiscono il suo cibo preferito.
La folaga ( Fulica atra), uccello di dimensioni maggiori di quelle della gallinella d’acqua, ha piumaggio nero, becco bianco, iride rossa e zampe verdi, strutturate in modo da consentire a questo uccello di nuotare bene e a lungo; infatti, trascorre gran parte della sua esistenza in acqua. Le uova giallo-grigie, macchiettate di nero, rispetto a quelle della gallinella d’acqua sono più grandi, con meno macchie ma più marcate. Si nutre principalmente di vegetali presenti sul fondale, ma non disdegna insetti acquatici e le loro larve, piccoli pesci, vermi e chioccioline.
L’airone cenerino ( Ardea cinerea), misura circa 90 cm di lunghezza ed è tra gli uccelli più grandi, con collo e zampe molto lunghe. La parte superiore del corpo è grigio cenere, mentre il collo e la testa sono bianchi con un sopracciglio nero che si prolunga dietro il capo, formando due lunghi ciuffi cadenti. Il becco, conico e appuntito, di colore giallo, diviene arancione in primavera. Questo uccello ama soggiornare in prossimità di formazioni arboree poste ai limiti di acque poco profonde. Si ciba soprattutto di pesci, ma anche di serpenti, uccellini ed insetti acquatici, topi, chiocciole, rane e lombrichi. In volo, il suo collo assume una caratteristica forma ad “S”.
Il fiume Fibreno rappresenta l’unico emissario del bacino lacustre e prende origine dalla confluenza delle acque del lago omonimo con le acque del torrente Carpello. Esso dopo un percorso di circa 11 Km si immette nel fiume Liri.
Nel punto di incontro tra il torrente Carpello, il lago Fibreno ed il fiume Fibreno, sulla sponda sinistra esistono antiche costruzioni che in passato, venivano utilizzate come “peschere”, ossia come locali adibiti alla conservazione del pescato.
LE STRUTTURE DELLA RISERVA
Il Mulino ad acqua
Il mulino è attualmente adibito, al piano superiore, a sede della Riserva. Tale edificio fu costruito nel 1810 in località Sorgentina. Successivamente, tra il 1905 ed il 1908, la struttura venne ampliata e, accanto all’originario edificio, fu realizzata una piccola centrale idroelettrica grazie alla quale, subito dopo la fine della II guerra mondiale, fu possibile alimentare, per alcuni mesi, gli impianti di illuminazione pubblica dei comuni limitrofi. Nei primi anni di questo secolo, le strutture sono state restaurate e le macchine originarie, (turbine, generatori) messe in grado di funzionare nuovamente.
Il Lab.Ter.
Il Laboratorio Territoriale, nato grazie ad un progetto finanziato dall’Assessorato all’Ambiente della Regione Lazio, è collocato presso una ex scuola elementare opportunamente riadattata. Dotato di un’aula didattica con supporti multimediali e di un piccolo laboratorio di scienze naturali, qualifica la fruizione dell’Area Protetta da parte di studenti di ogni ordine e grado, e contribuisce allo sviluppo di attività e programmi di educazione ambientale. Inoltre, presso tale struttura, eventuali ricercatori impegnati in attività di studio o collaborazione, possono soggiornare usufruendo della piccola foresteria.
L’Incubatoio ittico
Realizzato negli anni venti, ha subito diverse ristrutturazioni nel corso degli anni.
Presso tale struttura viene effettuata la riproduzione artificiale della trota macrostigma (Salmo trutta macrostigma), un salmonide inserito tra le specie prioritarie dell’U.E. e tra quelle minacciate tra le specie italiane. Per questa specie, già da alcuni anni, il personale della riserva naturale si è attivato con un progetto per la riproduzione artificiale, al fine del miglioramento genetico e per il ripopolamento del fiume e del lago con esemplari di questa specie. L’incubatoio ittico è la meta preferita delle scolaresche che, nel periodo da febbraio a maggio, visitano la Riserva Naturale per poter apprendere fasi della vita dei pesci altrimenti sconosciute .